Dalla trasmissione di don Novello Pederzini a Radio Budrio, su don Luciano Sarti pochi giorni dopo la sua morte:
« …….perché come voi sapete il Papa ha proclamato l’Anno Mariano, un anno che è iniziato solennemente il giorno di Pentecoste di quest’anno e terminerà ufficialmente il 15 agosto dell’anno prossimo, e ci siamo ripromessi di ascoltare lungo questo anno non solo pensieri utili e belli per approfondire il nostro incontro, il nostro amore a Maria, ma anche musiche e testimonianze particolarmente significative. Ho il piacere oggi in questo quadro di attenzione alla madonna e in questo mio desiderio di proporvi alcuni personaggi, alcuni santi, alcune persone che più hanno amato la Madonna, di proporvi alcune linee di spiritualità di un sacerdote della diocesi di Bologna, recentemente scomparso; una testimonianza viva, palpitante, ancora fresca, perché questo sacerdote era noto a tutti ed è stato in mezzo a noi fino all’ultimo momento: è morto quasi improvvisamente: si chiama mons Luciano Sarti.I dati della sua vita sono ristretti in queste poche cose, in questi pochi numeri: nasce in comune di Budrio nel 1910, è ordinato sacerdote nel 1935 e diviene insegnante nel seminario Arcivescovile, e poi nominato Rettore del Santuario della Madonna di Poggio di Castel San Pietro. Da quegli anni giovanili – circa trent’anni – fino al 25 aprile 1987, giorno della morte non si è mai allontanato dal suo piccolo, grande santuario, che è sulla linea della strada provinciale da Castel San Pietro a Medicina. Non riusciamo ora a convincerci che abbia lasciato il suo santuario, perché ormai da sempre pensavamo questo santuario, nel cuore della campagna, legato intimamente e indissolubilmente a don Luciano. Mille e mille persone potrebbero dire di lui meglio di me in questo momento; preferisco offrire agli ascoltatori qualche passo dell’omelia del Vescovo mons Vincenzo Zarri durante la liturgia funebre, che fu un vero trionfo di lode e di solidarietà al compianto sacerdote. Quasi cento sacerdoti concelebravano con il Vescovo nella chiesa di Castel San Pietro, e tanta, tanta folla.Ebbene il Vescovo mons Zarri fra l’altro disse di lui queste parole: “Siamo nel tempo pasquale, il Signore ci fa toccare con mano la potenza della redenzione. Egli ha posto termine alla vicenda terrena di don Luciano sigillando una testimonianza di virtù cristiane e sacerdotali così limpida e segnalata che raramente è dato di incontrare. Il nostro primo sentimento di fede è quello di ringraziare il Signore e la Vergine Santa che ci hanno donato per molti anni un sacerdote di altissima spiritualità, un apostolo tanto efficace quanto nascosto, vero modello per il popolo di Dio e per i Confratelli. Non si potrà mai valutare né raccontare quanto don Luciano ci abbia dato, egli stesso ora dal cielo sarà colmo di beata meraviglia nel conoscere le grandi cose che il Signore ha operato per mezzo di lui, suo umilissimo servo. La sua persona spirava bontà e richiamava immediatamente il volto misericordioso di Cristo e dl Padre; si può dire che non c’è stata persona che non abbia colto in lui la fondamentale essenza del vero discepolo di Cristo, non solo quanti ricorrevano al suo ministero di confessore e di direttore spirituale, ma anche coloro che non si è soliti definire “praticanti”. La nostra preghiera sale a Dio per lui, ma non esito ad invitare a pregare Dio co lui e per mezzo di lui, già certamente partecipe della gloria. Tutti abbiamo dentro almeno un episodio, un colloquio, una parola o anche solo l’immagine di quel volto tanto espressivo, di quello sguardo in cui traspariva la luce del soprannaturale. La maggior parte della vita di don Luciano (quasi 50 anni) è trascorsa nel suggestivo santuario del Poggio; si era creata una inscindibile familiarità tra l’umile prete e la Regina degli Angeli. Era la Madonna a dare a don Luciano tanta attrazione di anime. Noi prendiamo dalle labbra di don Luciano una frase che amava ricordare frequentemente, la prendiamo come sintesi di una fede, di un amore, di un ministero efficacissimo nel suo nascondimento, di u8na vita luminosissima: “Andate a farvi vedere dalla Madonna!” Intendeva dire che la venerata immagine di Poggio ha uno sguardo celestiale, che prefigura quello vero di Maria, gloriosa in cielo. Sì, don Luciano, da quello sguardo dolcissimo dobbiamo desiderare di farci vedere, come lui si è presentato or ora: è andato a farsi vedere dalla Madonna.” Queste sono le parole, alcune parole di Mons Zarri. Chi vi parla può portare la sua personale testimonianza di grande rispetto, di grande riconoscenza, di grande ammirazione per questo sacerdote, la cui nota caratteristica fu proprio l’amore alla Madonna. A quella Madonna con quegli occhi, con quello sguardo. Cari amici, se passate per il santuario di Poggio da Castel San Pietro a Medicina o viceversa, fermatevi un momento, entrate, guardate quell’immagine, quegli occhi; e chi ha conosciuto don Luciano lo ricordi, perché nessuno è stato un messaggero più efficace e un tramite più valido fra la nostra povera, umile persona piena di tante miserie e peccati e la bellezza immacolata di Maria, di cui lui era veramente un cantore e un amatore. Adesso, anche per onorare e ricordare mons Luciano Sarti, ascoltiamo una delle Ave Maria più note e più care al popolo cristiano: L’Ave Maria di Schubert…….. »
Mons Novello Pererzini