L’ho conosciuto da vicino in occasione del terremoto dell’11 aprile 1929. Lo spavento che presi quella mattina ebbe come ripercussione un forte attacco di appendicite, per cui fui ricoverato in infermeria, dove trovai don Luciano, allora studente liceale, pure ricoverato per curarsi di flebite, con l’ausilio delle sanguisughe. Ricordo che in quel frangente era serenissimo e si preoccupava di portare sollievo a me che quando si ripetevano le scosse di terremoto tremavo da capo a piedi.
I problemi alle gambe lo hanno sempre accompagnato, ed io l’ho potuto seguire da vicino in questa sofferenza specialmente durante il pellegrinaggio del movimento sacerdotale a Fatima per il Cenacolo mondiale dal 1° al 7 luglio 1979. Sedevo accanto a lui sul grosso apparecchio che ci portò da Milano a Fatima; ricordo che era festoso più del solito, anche per la veste talare nuova fiammante che alcune persone per devozione gli avevano regalato. Si entusiasmava osservando la vastità del mare che si rifletteva con serafica trasparenza nei suoi occhi.
Lo smistamento per Fatima fu laborioso: ci fu assegnata una camera molto lontana dal centro e che noi raggiungemmo a piedi, portando le valigie. La fatica fu risentita soprattutto da don Luciano che durante la notte ebbe bisogno di prestazioni cardiache. Per lasciagli la libertà di fasciarsi con lunghe bende le gambe piagate, io mi alzavo presto e lo aspettavo a piano terra per andare con lui al Cenacolo. Nonostante la salute incerta non si tratteneva mai dal rifare almeno due volte al giorno quella strada assolata, da noi sempre percorsa con la recita del rosario, che egli seguiva facendo scorrere i grani di una grossa corona. Tutti gli anni ci ritrovavamo a Lourdes col pellegrinaggio della Lega Sacerdotale Mariana dei Sacerdoti ammalati: ricordo che tutti lo riconoscevano e molti lo aspettavano per confessarsi da lui. I nostri incontri si rinnovavano mensilmente col Cenacolo Mariano che si teneva o a Maccaretolo o a Bertalia. Le mie sorelle serbano di lui un ricordo devoto anche per il gesto di delicata gratitudine che ripeteva ogni volta lasciando a loro un ricordino, segno di riconoscenza. Ci dispiacque quando in seguito per maggiore comodità seguì i Cenacoli della Madonna del Pilar.
Ai suoi funerali vennero anche le mie sorelle.
Maccaretolo (Bo)
9 marzo 1995
Don Bruno Salsini