L’ho conosciuto in seminario: io ero prefetto della sua camerata, poi diventai vice rettore, mentre lui studiava teologia. Veniva con frequenza nella mia camera (ogni due settimane circa) a chiedermi che difetti trovavo in lui. Per me era un problema serio, perché lui era un seminarista a posto in tutti i sensi. Anche quando partecipavo alla commissione disciplina per l’ammissione agli Ordini, non c’era mai niente da dire contro di lui.
Ci siamo visti anche in seguito: ha confermato come prete le qualità che aveva come seminarista.
Bologna, Casa del Clero
17 novembre 1993
Mons. Adolfo Albertazzi