Innanzi tutto plaudo alla opportuna iniziativa di raccogliere testimonianze sulla persona del compianto don Luciano Sarti.
Desidero anch’io unire la mia testimonianza che è quella di un suo compagno di classe e per di più suo vicino di banco per sette anni al Seminario regionale di Bologna. Questo fatto è stato per me un favore e ne ringrazio Dio, poiché il caro don Luciano mi ha edificato in questo contatto giornaliero.
Ammiravo in lui un’anima tutta di Dio; lo faceva vedere nella sua grande pietà, nel contegno assorto durante la preghiera.
Nella conversazione erano frequenti i riferimenti a Dio.
Pari alla sua pietà era la sua umiltà.
Aveva una intelligenza superiore al comune, era sempre ben preparato alle lezioni, ma sembrava che rifuggisse di proposito dall’emergere, per non apparire distinto. Durante le lezioni lo vedevo sempre attentissimo, non dava mai segni di stanchezza. Il suo conversare era sommesso con una voce esile ma si imponeva all’attenzione, perché il suo parlare era di gradito insegnamento.
Mi ha aiutato anche spiritualmente, per salutari consigli che delicatamente mi dava, per quella apertura d’animo che c’era tra noi.
Una cosa anche che mi colpiva era la sua resistenza al male. Delle sue sofferenze non dava alcun segno, sempre calmo, sorridente, come se nulla sentisse. Ricordo che nella stagione invernale aveva gonfiore alle mani per i geloni, capivo che soffriva, ma non l’ho mai sentito lamentarsi. Io però lo facevo rilevare.”Tu non lo vuoi dire, ma quei geloni ti fanno soffrire!”. Non negava, ma se la cavava col dire: “Nostro Signore ha sofferto ben di più”.
Standogli vicino si fece in me fin da allora la persuasione che in lui c’era un santo. Lo dicevo anche a lui come battuta, per me come convinzione. Capivo che non gradiva, ma per l’amicizia e la confidenza fra noi credo mi perdonasse.
Dopo il seminario, nella vita sacerdotale, ho sempre mantenuto con lui un affettuoso collegamento. I miei incontri con lui costituivano un godimento spirituale, tanto ero preso dalla sua bontà, dalla sua profonda spiritualità, in una parola dalla sua santità, che appariva dalla voce, dal volto, dal candore della sua anima. Era un vero asceta, pieno di Dio, di grande esempio a tutti e da tutti circondato di venerazione, come fu reso evidente dai suoi funerali.
Vivo nella convinzione che un giorno la Chiesa riconoscendo le sue virtù eroiche lo glorificherà. Quod eveniat, Deo placente. »
Sassoleone
10/6 1987
Don Giovanni Sandrini – Parroco di Sassoleone Diocesi di Imola
« Mi colpì subito quel senso di pietà il suo modo assorto di pregare, avevamo 17 anni!
Quando facevamo teologia c’era un po’ di intervallo tra una lezione e l’altra, noi lo usavamo per uscire dall’aula e conversare, lui restava generalmente seduto, assorto e le sue labbra si muovevano lievemente. “Tu parli sempre con gli angeli, dicevamo, e lui:“ eh, magari!”.
Tutti lo consideravano un santo. Era un ottimo Padre Spirituale, si stava volentieri con lui e lo si ascoltava con piacere. Dava dei consigli in un modo così elevato…. Era pieno di amore di Dio, che sprizzava da tutte le parti e da ogni gesto. Aveva un’altissima spiritualità. Invitava sempre a pregare; lui pregava sempre così bene!. Anche quando era un ragazzo, all’inizio delle lezioni si recitava una preghiera; ma non bisognava dirglielo che pregava bene! Era cordiale e accogliente da adulto come da studente, stava allo scherzo, purchè fosse correttissimo Nei discorsi spirituali parlava sempre di Gesù, delle sue sofferenze, dell’ amore di Dio, dell’Eucarestia. Anche quando la conversazione cominciava con il classico: “ Come va?” don Luciano continuava raccomandando di pregare, di pregare. La preghiera era il suo pane quotidiano fin da giovane, e tutti i suoi compagni se ne erano accorti Io mi accorsi subito che era un seminarista particolare; scusava sempre tutti, e, con quel senso di umiltà che gli era tipico, diceva: “cosa vuoi mai, possiamo sbagliare tutti, siamo povera gente, il Signore ci perdonerà!”. Aveva questa grande fede nella misericordia di Dio. Si vedeva che era acceso dall’amore di Dio.
Sassoleone
8/11/1995
Don Giovanni Sandrini – Parroco di Sassoleone Diocesi di Imola